(riflessione ispirata a un articolo di Nate Steen – Sunset Hill Longbows & Leather)
Questo testo prende spunto da un articolo scritto da Nate Steen e pubblicato sul suo blog Sunset Hill Longbows & Leather, che puoi leggere in inglese qui:
Sunset Hill Longbows and Leather
Nel suo scritto, Nate parla anche di tiro di caccia su animali vivi. È un tema che non tutti condividono e che può toccare sensibilità diverse.
Noi di La Via di Mezzo non pratichiamo la caccia: viviamo l’arco come pratica sportiva, formativa e di relazione con la natura. Allo stesso tempo, troviamo molto interessante la riflessione che Nate propone sul piano mentale ed emotivo del tiro, sulla fiducia e sulla capacità di lasciar andare la freccia. Sono aspetti che possono essere preziosi per chiunque tiri con l’arco, anche solo per attività sportiva o di semplice svago.
Quella che segue è una versione in italiano, fedele nello spirito al testo originale e leggermente adattata per il nostro sito.
Lasciar andare… l’atto finale della Fiducia nel tiro
Nate Steen ricorda spesso che la base del tiro è la Fiducia: fiducia nella propria forma, nel corpo e nel lavoro paziente svolto a distanza ravvicinata, finché ogni gesto diventa automatico. Solo così l’arciere può concentrarsi davvero su un unico punto: il bersaglio.
Lasciare andare la freccia, però, è difficile. Siamo abituati a controllare tutto e questa esigenza di controllo si riflette anche nel tiro: aspettiamo il momento perfetto, la posizione perfetta, la condizione perfetta. Ma la realtà dell’arco è semplice: una freccia scoccata non torna indietro.
Per Nate, la soluzione è tutta nel lavoro fatto prima: ore di forma, ripetizione, allenamento al paglione. Quando la tecnica è radicata nel subconscio, durante il tiro non bisogna più analizzare ogni passaggio: bisogna fidarsi e lasciar andare. Senza esitazioni, senza rimpianti, accettando che il volo della freccia non è più nelle nostre mani.
La paura — soprattutto in contesti venatori — esiste sempre: l’animale può muoversi, un ramo può deviare la freccia, un errore può accadere. L’unico modo per ridurre questa possibilità è sviluppare una fiducia profonda nella capacità di colpire dove si guarda, allenando il “singolo tiro decisivo”, quello che davvero conta.
Come quando si guida un’auto, arriva un momento in cui non si pensa più a ogni gesto: si fa, e basta. Così nel tiro: niente analisi, solo concentrazione e fiducia.
Se una freccia va fuori punto, la si raccoglie e si ricomincia, senza paure o giudizi.
Il messaggio finale di Nate è semplice e potente:
Lascia andare. La freccia e la paura.
Abbi fiducia che tirerai diritto.
E lo farai.
Shoot straight.
Una riflessione per il tiro sportivo
Pur non praticando la caccia, sentiamo queste parole come profondamente attuali anche nel tiro sportivo e nel semplice tirare per piacere.
Nel nostro contesto, la distrazione non è l’animale, ma il punteggio: il desiderio di “fare punti”, di centrare il perfect, di vedere sempre rosate strette e precise. Spesso, invece di stare davvero con la freccia che stiamo per scoccare, restiamo agganciati a quella precedente: «Cosa ho sbagliato?», «Cosa devo aggiustare?», «Perché quella freccia è uscita così?».
In questo modo la mente resta nel passato o corre al futuro, e dimentica il presente: questa freccia, questo bersaglio, questo respiro.
Qui il messaggio di Nate ci parla con forza: la forma si allena prima, con pazienza, al paglione e in allenamento. Nel momento del tiro, che sia su un bersaglio 3D, su una targa o in un semplice allenamento tra amici, il compito dell’arciere è lo stesso: concentrazione e fiducia.
Non significa disinteressarsi del punteggio o del miglioramento, ma evitare che diventino una gabbia mentale. Il vero passo avanti, anche nello sport, è imparare a:
- lasciare andare la freccia senza portarsi dietro quella precedente,
- non farsi inghiottire dall’ansia del “perfect”,
- fidarsi del lavoro fatto e restare presenti nel gesto.
Che si tratti di boschi, di un campo gara o del nostro campo di Spino al Brembo, l’invito resta lo stesso:
lascia andare la freccia e la paura, resta nel tiro, e poi… tira diritto.
Per chi desidera approfondire
Se siete interessati ad approfondire il tema del lavoro mentale nel tiro con l’arco, consigliamo la lettura del libro Guidare il proprio mentale di Jean Marie Coche, un testo fondamentale per comprendere come allenare la concentrazione, la fiducia e la presenza nel gesto arcieristico.
Antonio Ferrari












