la Costruzione

La costruzione di un Arco semi Longbow Americano

Questo tipo d’arco rispetta i canoni e le misure del vero arco Longbow inglese.
Un arco lungo, dritto o leggermente deflesso, e assolutamente non reflex-deflex.

La definizione “semi” è stata data da Howard Hill considerando il vero longbow solo l’arco ricavato da un pezzo unico di legno.

La tecnica del semi longbow, costruito a strati di lamine di diversi legni e lamine in fibra di vetro, permette la realizzazione di una arco più performante e robusto, senza sacrificare grandi quantità di legno alla ricerca del pezzo abbastanza grande e perfetto per realizzare un arco in un pezzo unico.

Infatti le lamine possono essere ricavate da parti di tronco più piccole, permettendo al costruttore di ricercare il taglio migliore senza scartare grandi quantità di alberi cresciuti lentamente negli anni. Il tasso, uno dei legni più utilizzati, impiega diverse decine di anni prima di raggiungere una misura adeguata al taglio.

Materiali Necessari

Per la costruzione di un arco possono essere utilizzati diversi tipi di legno e perciò bisogna conoscere bene i materiali che verrano usati perchè, in base al legno scelto, avremo archi con caratteristiche differenti. Esistono infatti legni con densità, durezza, ed elasticità diverse, con maggiore o minore resistenza alla compressione o distensione.

Piante che si trovano sopra i 400 metri di quota daranno migliori prestazioni, dato che la crescita è lenta, gli anelli saranno più serrati tra di loro.
Il Taglio deve essere effettuato nei mesi invernali ed in un periodo adatto al taglio per lavorazione (luna calante).
Le tavole vanno messe ad essiccare per almeno 5/6 anni in un luogo asciutto, ben areato ed ombreggiato.
L’accatastamento deve essere ben curato per garantire una buona areazione e quindi una buona essiccazione.

Legni per i flettenti

  • Tasso di montagna
  • Olmo
  • Acero di montagna (hard rock maple)
  • Maggiociondolo (citiso)
  • Bambou

Legni per impugnatura


  • Amaranto
  • Bobinga
  • Ebano Macassar
  • Ebano Nero Africano
  • Olivo (per archi inferiori alle 35 libre)
  • Palissandro del Madagascar
  • Palissandro Indiano Rosso
  • Palissandro Santos (Pau Ferro)
  • Wanghè

Guarda i legni per le impugnature cliccando qui

I legni possono essere scelti per gusto, disponibilità e funzionalità dell’arco.

Molta attenzione va alla scelta delle fibre di vetro di qualità, disponibili nere e trasparenti.

La colla utilizzata è l’epossidica (araldite) a due componenti (resina-catalizzatore).

Le vernici ad acqua di ottima qualità e con assenza di caratteristiche nocive.

Le corde in stile fiammingo per longbow.
I filati utilizzati sono il Dacron e lo Spectra, rigorosamente realizzati su misura per questi Archi.

il pellame di ottima qualità, morbido ed abbastanza spesso, viene legato sull’impugnatura con gaeta e incollato sul porta freccia per evitare lo scorrimento della freccia sul legno.

 

 


L’impugnatura

Dopo aver scelto il materiale da utilizzare per l’impugnatura, viene ricavato un tronchetto di 40 cm per uno spessore di 4 x 4 cm.

Si segnano i lati guardando la venatura scegliendo la facciata migliore con venature che seguono il più possibile l’andamento della corteccia.

Dopo aver preso le dovute misure il taglio viene fatto con una sega a nastro e rifinito a mano.

Rinforzi per puntali

Gli inserti sono realizzati con legni molto duri, misurati e tagliati con cura, successivamente levigati fino ad ottenere due punti uguali e molto omogenee.

Le Lamine

Sottili lamine di legno che , unite fra loro, costituiranno la struttura lamellare dell’arco stesso.

La ricerca del taglio migliore da tavole dalla spessore di 4 cm consiste nell’osservazione attenta del legno scartano nodi, crepe, tarli o difetti vari.

Una volta ottenute le lamine dello spessore di 5mm vengono ricontrollate per escludere la presenza di eventuali difetti. Quelle scelte verranno contraddistinte con segni che identificano il dorso e il ventre.

La calibratura

Vengono utilizzati il calibro e la calibratrice per raggiungere le misure stabilite precedentemente sul foglio lavoro.

Questa operazione richiede un uso delle mani costante e omogeneo perché ogni piccola interruzione, provocherebbe solchi o difetti nella lamina.

Rastremazione

Realizzata per assottigliare, in modo regolare e progressivo, la punta delle singole lamine così da ottenere un arco più fluido, morbido e veloce.

Alla fine di questa operazione fatta con dime e strumenti di misurazione, verranno applicati altri segni alle lamine, alto, basso e centro.

Anche le fibre vengono misurate e tagliate con molta cura ed attenzione.

L’incollaggio

Una della fasi più delicate e critiche; ogni sequenza deve essere preparata con cura e svolta in modo veloce per evitare l’essiccazione del materiale.

Dopo aver incollato con cura le lamine, morsettate e ricontrollato la disposizione, si passa l’arco nel forno ad una temperatura di 65 C°. Mantenendo la giusta umidità.

Tracciatura e taglio

verranno tracciati a matita sull’arco grezzo i seguenti punt: centro dell’arco, centro longitudinale, distanze impugnatura, distanze bracci impugnatura, linee bischeri,linee puntali.
Fatte queste misure si hanno i riferimenti necessari per poter disegnare la sagoma dell’arco grezzo.

Eliminate le parti in eccesso sull’impugnatura e sui puntali, con la sega a nastro, si passa a tagliare la sagoma grezza dell’arco.

Tracciatura Cianfrinatura e Raspatura

Si prosegue con la tracciatura del dorso e del ventre.

La cianfrinatura  eseguita con svariate lime del ferro, viene fatta con estrema attenzione tenendo d’occhio il metro e le linee di simmetria.

La raspatura utilizzando la raspa bastarda per legno. Questa lima va utilizzata con un inclinazione di 45° rispetto all’asse dell’arco, asportando parti di legno e di fibra senza mai oltrepassare il disegno ottenuto con la cianfrinatura.

L’arrotondamento

Utilizzando le lime del ferro n°1 e 2 si arrotonda ventre e dorso unendoli uniformemente.

Sede corda e puntali

E importante eseguire questa lavorazione a questo punto, così da poter testare la forza in libre dell’arco e verificare i risultati ottenuti rispetto all’ordine iniziale.

Armato l’arco con il carichino, si passa alla prima apertura dell’arco, sul banco prova TILLER, per testare la reazione dei vari materiali e una prima rilevazione del libraggio.

Allineamento e Tiller

Con l’arco armato si va ad osservare l’allineamento della corda al centro dei flettenti.

Gli errori vengono corretti con precisi movimenti nel limare sui fianchi dell’arco.

La misurazione del TILLER è una fase molto importante perchè andrà a determinare il miglior utilizzo dei flettenti e dell’arco nel suo insieme.

Il tiller centrale di un longbow avrà una misura variabile fra i 15 e i 17 cm in rapporto alla lunghezza dell’arco.

Il tiller centrale è la distanza fra la corda e l’interno dell’impugnatura.

Tracciatura e limatura della sede della freccia

dopo aver tracciato le misure della “finestra” si passa alla realizzazione utilizzando raspa bastarda, 2 mezzelune ed una tonda da ferro fine.

Rifiniture finali

Raschiatura, carteggiatura e verniciatura.

in fine vengono riportate sui fianchi dell’arco, con un pennino a dell’inchiostro a china nero, i dati tecnici (libre, pollici, lunghezza), il nome del costruttore, quello del proprietario e quello dell’arco (spesso scelto dall’arciere) e la data di fabbricazione.

Dopo la terza mano di verniciatura, si conclude con l’incollaggio del pellame.


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