Jean Marie Coche

Donato Milesi ringrazia il suo maestro di tiro e costruzione d’archi Jean-Marie Coche.

Howard Hill

John Schultz e Jean-Marie Coche


Nel 1981 Jean-Marie Coche ha reintrodotto in Francia il mestiere di costruttore d’archi tradizionali.

Affascinato dalla magia della fabbricazione e l’estetica dell’arcieria tradizionale fin dall’adolescenza, ha avuto la fortuna di imparare da un allievo di Howard Hill, John Schultz, praticando il tiro con l’arco e la dedizione a questa disciplina con questi due grandi arcieri, per alcuni anni della sua vita.

Nel 1971 egli introduce il primo semi-longbow nel circuito del tiro francese e ottiene, 10 anni più tardi, un diploma che gli conferisce il titolo di artigiano U.S. di “Traditional Bowyer” che gli permetterà di ricreare in seguito questa attività in Francia, dove si era estinta dell’inizio del secolo scorso.
Per circa 10 anni egli resterà il solo fabbricante di archi tradizionali su misura, che egli farà conoscere più ampiamente attraverso le riviste, i media, suscitando l’interesse di coloro che fabbricano archi standardizzati nel modo dell’arcieria.


Jean-Marie Coche vanta probabilmente la più lunga esperienza internazionale d’insegnamento profondo del tiro Istintivo con l’arco. Per oltre 35 anni ha consacrato il suo tempo allo studio preciso di una gestualità armoniosa, ben coordinata, polivalente e alla portata di tutti in tutte le principali fasi del tiro sia fisso che mobile.
L’arco in mano dall’età di 6 anni, fu soprattutto influenzato durante l’adolescenza da Howard Hill.

Egli resta principalmente il creatore europeo del tiro istintivo fluido con la respirazione diaframmatica, uno stile di tiro moderno che lui accompagnava con una moltitudine di esercizi specifici e innovatori, mirati ad aiutare l’arciere principiante o l’esperto in tutti i campi specifici del tiro e della concentrazione.

Jean-Marie Coche ci lascia il  20 febbraio del 2006.


Definizione del Tiro Istintivo

Nella sua immagine più pura, il tiro istintivo si definisce come un’azione spontanea non ragionata. il bambino ci offre molto bene questa idea nel suo modo personale di maneggiare l’arco. Egli guarda il bersaglio e con un gesto semplice, anche disordinato, arma il suo arco con un movimento breve in avanti o ampio all’indietro a seconda che l’obbiettivo da raggiungere gli sembri vicino o lontano.
È la sua proiezione nello spazio.
Questo modo di tirare è la prima tappa, detta fase primaria, che può assicurarvi dei tiri precisi, ma ancora troppo irregolari.
La seconda fase del tiro istintivo, che io qualifico “educato“, permetterà di diventare un arciere più costante nei tiri con la scelta di una gestualità precisa, coordinata, ben sincronizzata nel ritmo ed identica ad ogni trazione dell’arco.
Questo arciere ben orientato nello spazio, valuterà naturalmente la distanza che lo separa dal bersaglio senza misurarla ogni volta matematicamente.
La qualità e la frequenza del suo allenamento preferibilmente in ambiente naturale, la conoscenza perfetta dell’attrezzatura di cui dispone, la fiducia che egli metterà nell’azione di esercitare la mira per governare bene l’elevazione istintiva del braccio dell’arco verso l’obbiettivo, stimoleranno i suoi riflessi.
Ben ancorato su basi solide, l’allievo risponderà con spontaneità agli ordini che gli darà la sua percezione visiva fino a diventare capace di tirare con elasticità e rapidità su bersagli fissi e mobili.
Materiale: l’arco è nudo, spoglio di ogni tipo di mirino o di correttore d’allungo. La corda è altrettanto sprovvista di ogni accessorio che possa assistere la mira o l’ancoraggio.

Jean-Marie Coche (da La Disciplina del Tiro Istintivo Fluido con l’Arco – 1995)


Il simbolismo della scuola è legato alla natura e allo sviluppo dell’autonomia dell’individuo:

  • l’albero simboleggia le radici, l’elevazione, l’energia, la respirazione
  • Il rapace la vista, lo spazio, la libertà, la velocità, la precisione
  • Il felino la perseveranza, la concentrazione, l’agilità, l’estetica